Combattere l'ipertensione arteriosa con l'allenamento in palestra
A cura del
Dott. Luca Franzon
Il settore
del Fitness si sta evolvendo in maniera notevole, cercando di andare a coprire
le esigenze più svariate che gli utenti richiedono. Nella speranza che anche il
settore medico, si accorga quanto la palestra può essere utile per prevenire e
aiutare a curare svariate patologie. Dovranno passare ancora diversi anni,
prima che il Fitness entri nella cultura di ognuno di noi, ma nel frattempo è
giusto far capire alla gente che la palestra non è solo ragazzi ipermuscolosi e
luogo dove gira doping a fiumi, ma un posto dove chiunque può trovare la
risoluzione al proprio problema.
Da
dieci anni lavoro in centri fitness come consulente e sempre più spesso mi
trovo a dover lavorare con persone che hanno problemi di ipertensione arteriosa. Con questo articolo voglio dare
delle linee guida ad istruttori e utenti di palestra che si trovano a dover
affrontare questo problema.
Quando il medico misura la pressione
arteriosa, registra e
valuta due valori numerici: la MASSIMA o pressione sistolica e la MINIMA o pressione diastolica. I due valori pressori,
sono misurati in millimetri di mercurio (mmHg), e, in condizioni
normali, dovrebbero risultare in una forma tipo '120/80', dove 120 rappresenta
il valore massimo e 80 il valore minimo della pressione arteriosa durante il
ciclo cardiaco.
Si considerano normali i valori di pressione arteriosa inferiori a 140 mmHg di
sistolica e a 90 mmHg di diastolica. Nel momento in cui il medico trova valori
più alti dei due limiti citati, riscontrandoli più volte in un certo intervallo
di tempo, allora il paziente è considerato iperteso.
L'ipertensione
Arteriosa è una forma patologica estremamente diffusa in tutto il mondo
civilizzato. Ne esistono varie forme, dovute a cause diverse come problemi
renali, endocrini, metabolici ecc.
Nel caso in cui non sia possibile scoprire una causa precisa ed eliminabile che
determini l'ipertensione, si parla di ipertensione essenziale. La pressione
arteriosa varia in continuazione durante la giornata: bastano sforzi fisici,
emozioni, piccoli dolori, preoccupazioni, caldo o freddo, il fumo di una
sigaretta, mangiare, espletare funzioni fisiologiche precise, momenti particolari
della vita (menopausa) per provocarne un rapido aumento
A causa di questi motivi, è importante misurarla in condizioni cosiddette
'basali': bisogna cercare di essere tranquilli, non aver fumato da almeno
un'ora, essere riposati, non avere la vescica piena, stare comodamente seduti o
sdraiati con il braccio utilizzato per la misurazione rilassato.
Arrivati alla constatazione del fenomeno patologico starà al medico
sottoscrivere una terapia farmacologica in base a vari dati quali: il sesso,
altre malattie presenti nel soggetto, eventuali danni a livello di organi
ecc...
Esistono
varie classi di farmaci antiipertensivi, ciascuna con i suoi pregi ed i suoi
effetti collaterali. Un paziente può non ottenere benefici significativi con
l'uso di un farmaco di una determinata classe, per cui talvolta può essere
necessario cambiarlo o ricorrere ad associazioni di più medicinali per ottenere
il risultato desiderato. La terapia farmacologica può avere, come detto,
effetti collaterali indesiderati: è perciò necessario consultare il medico se
si osservano cambiamenti nel proprio stato psicofisico o l'insorgenza di nuovi
disturbi; però, è necessario, salvo gravi motivi, continuare la terapia
fino a quando il medico non decida di sospenderla o di cambiarla.
È importante ricordare che con la terapia medica l'ipertensione arteriosa NON
GUARISCE, come potrebbe fare un raffreddore o una banale infezione: la
pressione arteriosa si abbassa finché viene preso il farmaco, ma torna ai
valori precedenti se la terapia viene sospesa. Quindi, non si deve mai
interrompere di propria iniziativa la terapia; il farmaco va preso ad orari
regolari e nella giusta dose; bisogna cercare di ricordare il nome del farmaco
o dei farmaci utilizzati per informare altri medici, in caso di necessità,
della terapia in corso.
Una volta trovata la cura farmacologica adeguata, in grado di stabilizzare i
valori pressori in range accettabili e non pericolosi, diventa importante anche
correggere il proprio stile di vita.
Ci sono vari fattori che, associati all'ipertensione arteriosa, fanno aumentare
il rischio di andare incontro a gravi malattie cardiovascolari quali l'ictus, l'infarto del miocardio, l'angina pectoris. Su alcuni di questi fattori non si
può intervenire (per esempio, la familiarità, il sesso maschile, un'età più
avanzata ecc.). Su altri, invece, un cambiamento di abitudini può' essere di
incredibile valore pratico.
Il paziente iperteso, dovrebbe smettere di fumare. Chi è in sovrappeso dovrebbe
iniziare un'adeguata dieta ipocalorica per riacquistare il peso forma. Bisogna ridurre l'ingestione di sale da cucina e di cibi che contengono alte
quantità di sodio: meglio ricorrere ad appositi
prodotti iposodici. Cercare di diventare meno competitivi con sé stessi e gli
altri, cercando vari modi per rilassarsi eliminando lo stress che è causa
notevole dell'ipertensione
Un altro modo per abbassare e regolarizzare la pressione arteriosa è il
praticare un'attività sportiva di tipo aerobico. Ed ecco entrare il fitness
come "terapia". Il paziente iperteso dovrebbe frequentare un Centro
Fitness almeno quattro volte alla settimana, ancora meglio se la presenza fosse
quotidiana. La durata della seduta dovrebbe oscillare dai 30 ai 60 minuti, con
un'intensità del 40/60% del range cardiaco. Importantissimo l'uso del cardiofrequenzimetro. Sono sconsigliati esercizi ad
intensità sub-massimale e massimale. Sono sconsigliate le contrazioni
Isometriche. Il lavoro con i pesi, andrà eseguito con carichi leggeri ed un
numero medio alto di ripetizioni, eseguite in modo dinamico per evitare
contrazioni isometriche.
L'iperteso deve fare in modo che la propria malattia non diventi un incubo,
anche perché sarebbe solo causa amplificatrice della malattia, una volta
ottenuto un buon controllo dei valori pressori, una misurazione ogni 7-10 giorni è
più che sufficiente. Se possibile, si dovrebbe avere in casa uno sfigmomanometro ben funzionante, da confrontare
periodicamente con quello del proprio medico, in modo da controllare la
pressione in un ambiente tranquillo ed ogni volta che se ne presenta la
necessità. In caso di scostamenti notevoli dei valori pressori da quelli
normalmente riscontrati, è bene consultare subito il medico per prendere gli
eventuali provvedimenti del caso.
E' IMPORTANTISSIMO, non sottovalutare sintomi quali dolori al torace, specie se
insorti durante sforzo fisico, o dolori alle braccia, o affanno inspiegabile, o
palpitazioni, o vertigini: in questi casi, è meglio farsi
controllare al più presto dal medico.
Tratto da
https://www.my-personaltrainer.it/allenamento/allenamento-ipertensione.html