IL MAL DI SCHIENA VUOLE TRANQUILLITA'

La lombalgia è come la colite o alcuni tipi di ulcere: psicosomatica.

C'è da crederci: l' originale affermazione porta una firma che non lascia spazio a dubbi, quella S.I.R.E.R. (Società Internazionale di Ricerca e Studi del Rachide) e confermata da una delle massime autorità in questo campo, il Prof. Nachemson Alf L. direttore del dipartimento di ortopedia della università svedese di Goteborg. Nella maggior parte dei casi i dolori, che possono interessare tutta la schiena o una sua unica parte (cervicale, dorsale o lombare) sarebbero l' espressione locale di ansia, stress, depressione o di altri disagi psicologici piuttosto che di un problema ortopedico (artrosi, ernie discali, reumatismi, infezioni) a carico della colonna vertebrale. Oggi esiste anche una spiegazione convincente: l' atteggiamento della colonna vertebrale è governato da due fasci di muscoli che decorrono ai suoi lati. In mancanza di esercizio muscolare volontario il loro grado di tensione è condizionato da fattori emozionali. Situazioni di tranquillità e serenità mantengono i muscoli rilassati e la schiena assume un atteggiamento di riposo (si pronuncia l' addome, la curva delle spalle e del collo). Una condizione di stress improvvisa, una sfuriata del capoufficio o un pericolo improvviso, modificano immediatamente questa situazione: i muscoli si tendono e la schiena si rettifica. Tutto ciò è fisiologico e naturale (ha un significato evoluzionistico: si guadagnano alcuni centimetri in altezza e la figura si fa più temibile per scoraggiare eventuali avversari). Quando invece lo stress è costante per le circostanze della vita (conflitti affettivi, di lavoro o anche solo per il traffico in città o la suocera in casa) o fa parte del temperamento (sindromi ansiose, nevrosi, etc.), i muscoli della schiena si tendono in maniera eccessiva, con il tempo si affaticano ed infine diventano dolenti. Questo effetto è invece patologico: l' esagerazione di un naturale riflesso muscolare, che finisce per dare luogo ad un mal di schiena cronico. Chiarita la vera natura del mal di schiena, le terapie possono finalmente mirare alle cause del problema e non ai sintomi. Così che antidolorifici, antinfiammatori e decontratturanti devono essere riservati solo ai momenti peggiori o quando impegni di lavoro o di altro genere richiedono una efficenza immediata perché agiscono solo sui sintomi. Oggi il medico in linea con i moderni orientamenti prescrive shiatsu, stretching, yoga o agopuntura per decontrarre la muscolatura della schiena tesa e dolente. O, ancora meglio, prescrive programmi di rieducazione posturale per insegnare al paziente esercizi e autoposture finalizzati a raggiungere la giusta tensione delle catene muscolari e una corretta posizione della schiena. Ma la terapia di base che non dovrebbe mai mancare in caso di lombalgia psicosomatica è quella psicologica, perché l' unica che in fondo si rivolge alle cause del problema. FARMACI ALLEVIANO I DOLORI, NON CURANO LE CAUSE SE LA SCHIENA fa male, usare i farmaci è di sicuro la terapia meno intelligente, perché agiscono alleviando i sintomi, senza curare le cause del problema. Tuttavia non possono essere abbandonati: in caso di dolori acuti o quando è richiesta una ripresa rapida della efficienza fisica (si pensi ad un viaggio di lavoro o ad una cerimonia importante) il loro impiego è indispensabile: il loro uso, però, deve essere limitato alle emergenze perché le classi di farmaci più comunemente usate, antidolorifici, antinfiammatori e decontratturanti muscolari, sono sempre gravati da effetti collaterali più o meno evidenti.


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